Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 18 gennaio 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Anoressia nervosa: un eccesso di recettori MOR nel sistema a ricompensa può spiegare i sintomi. Kyoungjune Pak e colleghi hanno indagato 1) la disponibilità di recettori oppioidi μ (MOR) mediante PET con [11C]carfentanil, 2) la captazione del glucosio nel cervello (BGU) mediante PET con [18F]FDG, 3) il segnale dipendente dal livello di ossigeno del sangue mediante fMRI. I risultati indicano che l’anoressia nervosa è associata a una più elevata disponibilità di recettori MOR nelle regioni cerebrali mediatrici dell’elaborazione della ricompensa, mentre la BGU rimane inalterata. Dunque, un’alterazione funzionale del sistema oppioide endogeno sembra avere un ruolo significativo nella patogenesi di questo disturbo, e l’eccessiva disponibilità di MOR potrebbe suggerire nuove strategie terapeutiche. [Cfr. Mol Psychiatry – AOP doi: 10.1038/s41380-025-02888-3, 2025].

 

Malattia di Parkinson: LAG3 facilita la propagazione patogenetica neurone-neurone. Il gene di attivazione linfocitaria 3 (LAG3) è un recettore chiave per la propagazione delle proteine patologiche nella malattia di Parkinson (PD). Uno studio condotto da Xiuli Yang e colleghi, che ha indagato il ruolo del LAG3 neuronico nel mediare il legame, la captazione e la propagazione di fibrille preformate (PFF) di α-sinucleina, ha ottenuto risultati rilevanti. Ha confermato il ruolo del LAG3 neuronico nel mediare la propagazione di α-sinucleina e le perturbazioni associate, identificando LAG3 come potenziale bersaglio terapeutico per la malattia di Parkinson e altre sinucleinopatie. [Cfr. bioRxiv (Preprint) AOP – doi: 10.1101/2025.01.03.631221, 2025].

 

Disturbi dello spettro dell’autismo (ASD): nuove acquisizioni su cognizione e apprendimento. La focalizzazione dell’attenzione per migliorare l’abilità di lancio in 24 bambini affetti da ASD, di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, ha consentito nuove acquisizioni. Lo studio, condotto da Ramada, Sabaghi e Heirani della Razi University, prevedeva lo svolgimento di un compito di lancio da parte dei bambini, mentre la loro working memory era valutata impiegando il Cornoldi’s working memory test, e la valutazione distinta della focalizzazione dell’attenzione interna e di quella esterna. I risultati suggeriscono che l’attenzione interna può migliorare l’apprendimento motorio nei bambini affetti da ASD, e che ridurre il carico della working memory non necessariamente, come si credeva, favorisce l’attenzione esterna. [Cfr. Occup Ther Int. AOP – doi: 10.1155/oti/8855971, 2025].

 

Olfatto canino e intelligenza artificiale (AI) per diagnosi oncologiche precoci. Già nel giugno 2024 si era ipotizzato che la sensibilissima chemorecezione olfattoria delle api si sarebbe potuta impiegare per rilevare biomarker volatili distintivi di alcuni tipi di cancro umano. Ora, Assaf Rabinowicz e altri ricercatori della SpotitEarly, azienda con base in Israele, hanno combinato l’abilità olfattiva di cani Labrador da riporto (chiamati Mars, Moon, Pluto) con l’elaborazione dell’AI per realizzare un nuovo test di screening dei cancri della mammella, del colon-retto, del polmone e della prostata. Il sistema, che rileva molecole volatili specifiche dei tessuti tumorali maligni delle quattro regioni, si è rivelato sensibile e accurato, oltre le previsioni. In particolare, il metodo ha rilevato 245 delle 261 neoplasie presenti nel campione di circa 1400 partecipanti. [Cfr. Scientific Reports – AOP doi: 10.1038/s41598-024-79383-2, Nov. 15, 2024; BM&L, 2025].

 

Ippocampo: come la rilevazione della novità è distinta dai processi di memoria e spaziali. L’ippocampo, studiatissimo per la memoria e la rappresentazione dello spazio, è anche implicato nel rilevare la novità e il valore saliente di aspetti dell’esperienza, ma la base di questa proprietà non è precisamente definita in termini neurobiologici. Peter A. Angeli e colleghi hanno individuato lungo l’asse principale della struttura ippocampale subregioni che consentono di dissociare questi ruoli funzionali. Ad esempio: una regione anteriore è implicata nel ricordare, mentre una porzione dell’ippocampo posteriore risponde ad eventi salienti e nuovi, riflettendo l’attività della rete della salienza, senza alcuna apparente richiesta per la memoria dichiarativa. Lo studio dimostra che il ruolo delle subregioni ippocampali può essere riconosciuto grazie alle funzioni delle reti a cui sono connesse. [Cfr. PNAS USAAOP doi: 10.1073/pnas.2422083122, 2025].

 

Scoperto uno scoiattolo carnivoro che caccia, uccide e mangia arvicole. L’osservazione, parte del dodicesimo anno di attuazione del piano denominato California Ground Squirrels Project, è stata registrata e accuratamente documentata da Jennifer E. Smith e colleghi. I ricercatori riferiscono di essere rimasti scioccati quando hanno assistito per la prima volta al comportamento di caccia, uccisione e divoramento di arvicole da parte di scoiattoli. Da quel primo avvistamento, definita una specifica missione di osservazione del fenomeno, i ricercatori hanno potuto vedere questo agire da carnivori quasi ogni giorno. Il comportamento sembra sia emerso in concomitanza di un aumento di disponibilità delle prede, ma questa circostanza suggestiva in termini evoluzionistici rimane un tentativo molto debole di spiegazione biologica. Per certo, i ricercatori hanno rilevato come preda solo le arvicole e non hanno visto gli scoiattoli attaccare nessun altro piccolo mammifero. [Fonti: University of California at Davis, Dec. 19, 2024; Journal of Ethology 2025].

 

Identificare i leopardi dalla voce: ciascuno ha un ruggito unico e riconoscibile. Nel Nyerere National Park in Tanzania il pattern ripetuto di colpi a bassa frequenza, che costituisce il ruggito del leopardo, spesso è udibile a un chilometro di distanza. Nel primo studio di vasta scala sui grandi carnivori africani, condotto combinando camera trap e autonomous recordings, Jonathan Growcott e altri ricercatori dell’Università di Exeter sono riusciti a identificare il singolo leopardo dallo spettro acustico della voce con una precisione del 93,1%. [Fonti: University of Exeter. "Individual leopards can be identified by their roars." ScienceDaily, 23 December 2024; Remote Sensing in Ecology and Conservation, 2025].

 

Un comportamento insolito e misterioso di un gambero consente di riconoscerlo. La specie di gambero nota come Japanese mantis shrimp, che rientra in quelle specie chiamate in Australia “gamberi assassini”, scientificamente denominata Oratosquilla oratoria, simile di aspetto alle nostre “pannocchie” o “cicale” e mangiata in Giappone nel sushi, assomiglia a una varietà tipica della Nuova Zelanda, ma se si stabilisse in luoghi della costa neozelandese come Toi Moana Bay, dove è stata avvistata nel dicembre 2024, altererebbe l’habitat nativo e minaccerebbe le specie autoctone. La specie giapponese, molto aggressiva e per questo soprannominata “thumb splitter”, si caratterizza per l’emissione di un “ringhio rimbombante” e per un comportamento assente nelle specie comuni in Oceania: va a sbattere con gran rumore contro le pareti di vetro dell’acquario. Si indaga per scoprire la base neurale e il senso evolutivo di questo pattern d’azione. [Fonti: Lauren Liebhaber, Phys Org, Dec. 18, 2024; BM&L-International, Jan. 2025].

 

Le balene più cacciate sono molto più longeve di quanto si credesse: vivono 130-150 anni. Fino ad oggi si è creduto che le balene “giuste” vivessero 70-80 anni; il loro appellativo deriva da un modo di dire dei balenieri, ossia dei cacciatori di questi cetacei: le balene che per abbondanza di grasso galleggiavano dopo essere state colpite erano dette right whales. Greg Breed e colleghi della University of Alaska Fairbanks hanno analizzato 40 anni di dati raccolti mediante foto-programmi di identificazione, che consentono di distinguere i cetacei in “balene giuste” del sud e del nord atlantico. Costruendo le curve di sopravvivenza, sono giunti a stabilire che gli esemplari del sud vivono oltre i 130 anni e, in qualche caso, raggiungono i 150 anni. La scoperta avrà ripercussioni su molti studi. [Fonti: University of Alaska Fairbanks e Science Advances 10 (51) doi: 10.1126/sciadv.adq3086, Dec. 20, 2024/ Jan. 2025].

 

13th World Congress on Alternative and Animal Use in the Life Sciences 2025 in Rio de Janeiro. In Brasile da molti anni vi sono gruppi di ricerca che fanno da battistrada nello studio e nell’uso delle alternative all’impiego di animali nella ricerca scientifica, e indicano alle aziende che sacrificano animali a scopo di lucro come abbandonare questo costume incivile. Il Brasile ha promulgato nel 2008 la prima legge di stato in difesa degli animali mediante lo sviluppo di metodi alternativi, la legge Arouca, così denominata in onore del medico Sergio Arouca, presidente della Oswaldo Cruz Foundation, che aveva lavorato 13 anni a quella legge. Dopo di allora si è dato luogo a una conferenza biennale focalizzata sul tema dell’impiego degli animali nella ricerca scientifica e sull’uccisione di animali per le industrie cosmetiche, per l’abbigliamento, ecc. Rio de Janeiro dal 31 agosto al 4 settembre del 2025 ospita questo XIII congresso mondiale sulla sostituzione degli animali, con l’apertura delle registrazioni il primo di marzo 2025 e la chiusura il 15 giugno 2025. [BM&L-Italia, gennaio 2025].

 

Creature gigantesche e fauna varia scoperte nella crosta sotto il fondo dell’Oceano Pacifico. L’anno scientifico 2024 si è chiuso con una scoperta sensazionale che, sebbene non abbia diretto rapporto con le neuroscienze, ha suscitato interesse e dibattito presso i nostri soci, che hanno dedicato in questi giorni uno specifico incontro alla previsione dell’influenza che potrà avere questa nuova acquisizione sulle scienze biologiche.

Creature gigantesche si sono evolute sotto il fondo marino nella crosta oceanica del nostro pianeta: alla profondità di 2500 metri, ricercatori dello Schmidt Ocean Institute hanno scoperto un universo di vita animale sommerso e compreso in cavità (hydrothermal vents) riempite di fluidi idrotermici, circondate da vermi giganti che possono giungere fino a tre metri di lunghezza. In tali strutture geologiche vi sono le condizioni favorevoli per lo sviluppo di queste creature: un fenomeno finora osservato solo per i microrganismi e mai documentato per animali di grandi dimensioni.

Al di sotto del fondo dell’Oceano Pacifico, in queste cavità colme di fluidi è stata scoperta una fauna ricca e varia: prevalentemente costituita da specie di gasteropodi, cefalopodi e molluschi. Vari indizi suggeriscono che questi nuovi ecosistemi della crosta suboceanica siano interconnessi con gli ecosistemi del fondo marino.

Queste scoperte sollevano dubbi sull’attuale concezione delle dinamiche sottomarine e suggeriscono che una vasta porzione di crosta oceanica possa ospitare complesse forme di vita. L’estensione e i limiti di questo mondo vitale suboceanico sono ancora da esplorare e, secondo alcuni, la vita è presente ancora oltre nella crosta terrestre. La scoperta di questo mondo suboceanico porta nuovi argomenti alle ipotesi su nascita ed evoluzione della vita sulla terra. [Fonti: Cédric Depond, Techno-Science.net, Nov. 10, 2024; Nature Communications 2024/2025].

 

Spettacoli astronomici del 2025 e ipotetiche tempeste magnetiche che inducono allarme. Questo 2025 è un anno ricco di fenomeni astronomici visibili di grande impatto: col picco il 3 gennaio, fino al 16 è stato possibile vedere lo sciame meteorico delle Quadrantidi, con un massimo di 120 meteore all’ora; il lunistizio maggiore che cade ogni 18 anni e mezzo e che ha indotto Clive Ruggles a sostenere che il sito megalitico di Stonehenge sia in allineamento anche con la luna oltre che col sole; il 13 gennaio è passata la cometa C/2024 G3 a circa 14 M di Km dal sole; a marzo eclissi solare parziale e lunare totale, quest’ultima si ripeterà a settembre, e poi vi saranno tanti altri fenomeni. Ma l’impatto maggiore sulle persone influenzabili lo ha avuto una previsione con un buon grado di probabilità, ma lontana dall’essere certa, presentata però in alcuni media come una certezza catastrofica: una tempesta magnetica solare.

La paura si è impadronita della funzione mentale attuale di numerosissime persone affette da disturbi d’ansia, associati o meno a fisiopatologia depressiva, e di tanti che hanno scoperto di avere un “fondo di allarme ansioso-depressivo” pur non presentando sintomi clinici di un disturbo fino al momento della reazione alla notizia. Non è superfluo riportare che alcune emittenti americane, ma anche di altre parti del mondo, hanno trasmesso immagini catastrofiche tratte da film di fantascienza. Due o tre decenni fa si sarebbe avuto un affollamento degli ambulatori di psichiatria e vi sarebbero state richieste pressanti agli studi privati dei professionisti della salute mentale, ma oggi si è innanzitutto registrato un picco di richieste di ulteriori informazioni rivolte a giornalisti e a istituti di osservazione astronomica da parte di persone che apparivano in preda al panico. Non è facile interpretare le ragioni di questo cambiamento di tendenza: noi come società di neuroscienze abbiamo ricevuto più richieste di “smentita della previsione” che di aiuto psicologico.

Bisognerebbe innanzitutto far comprendere che le potenzialità di una tempesta magnetica solare non equivalgono alle possibilità circa ciò che accadrà, e poi spiegare con argomenti persuasivi, in quanto fondati su dati di realtà, che non vi saranno catastrofi. Infine, è opportuno considerare che lo sviluppo di uno stato di allarme per simili informazioni è indice di una condizione o di uno stato psichico che va indagato diagnosticamente. [BM&L-Italia, gennaio 2025].

 

A scuola si studia ancora una falsa leggenda sul permissivismo della morale sessuale pagana. Abbiamo già in passato, e numerose volte, presentato degli esempi di alterazione della verità storica perpetrata allo scopo di disporre di un argomento culturale di grande suggestione per sostenere tesi, più o meno ideologizzate, su stili e modi di vita desiderabili nella realtà presente. Oggi ritorniamo sul tema della morale sessuale per denunciare un mito nato nell’era moderna e sviluppato in epoca contemporanea con l’affermazione di falsità: la permissività priva di regole nei costumi pagani dei popoli antichi.

Anche in testi di uso scolastico si legge di costumi permissivi della maggioranza, a proposito di comportamenti in realtà denunciati, criticati, oggetto di satira o di pubblica condanna, perché considerati espressione di degenerazione, degrado, patologia, aberrazione o perdita di senno di una minoranza.

Per liquidare definitivamente la concezione e la sensibilità cristiana, da più di mezzo secolo vista come un peso ingombrante al tranquillo sviluppo del connubio tra istintività individualistica e riti commerciali prosperanti intorno all’oggetto “sesso”, si è pensato bene di proporre un nuovo nomos fondato su una presunta “naturalità antica” priva di limiti, riportati tutti alla connotazione negativa della “repressione” di stampo pedagogico-religioso medievale.

La ragione per cui ce ne occupiamo è che il modo di concepire la sessualità in epoca post-moderna ha favorito la corruzione e la distruzione di legami affettivi e forme di sensibilità empatica, su cui si regge una parte non irrilevante dell’adattamento psicologico del singolo e di quella imprescindibile struttura antropologica delle società che si fonda sulla famiglia naturale.

Paul Veyne[1], storico dell’Impero di Roma, già negli anni Ottanta così si esprimeva a proposito dell’immagine volutamente alterata della morale sessuale pagana:

“Se c’è una parte della vita greco-romana che è falsata dalla leggenda è questa; si crede a torto che l’Antichità sia stata l’Eden della non-repressione, dato che il cristianesimo non aveva ancora introdotto il verme del peccato nel frutto proibito. In realtà il paganesimo è stato paralizzato da una serie di divieti. La leggenda della sensualità pagana ha alla sua radice dei controsensi tradizionali: il famoso racconto delle orge dell’imperatore Eliogabalo non è che uno scherzo di letterati, autori di un tardo falso, la Storia di Augusta; si tratta di una pagina il cui humour è a mezza strada tra Bouvard e Pécuchet e Alfred Jarry; non confondiamo Ubu con un vero imperatore. La leggenda scaturisce anche dalla goffaggine degli stessi divieti; per essere precisi: «Il linguaggio è una sfida per la morale»: per queste anime candide bastava pronunciare una parola sguaiata per dare il brivido di tutti gli eccessi…”[2]

In realtà, i costumi della maggioranza erano rigorosi e castigati, anche se questa regola aveva l’eccezione di uno stile comportamentale detto del “libertino”, ossia una persona che non solo non aderiva ai precetti e alle condotte prescritte dalle grandi scuole filosofiche antiche, quali la Stoica, la Scettica, la Cinica e l’Epicurea, ma in modo libero e personale interpretava i modi dei rapporti intimi con l’altro sesso. Leggiamo ancora Paul Veyne:

“Da che si riconosceva un vero libertino? Dal fatto che violava tre divieti: faceva l’amore prima di notte (fare all’amore durante il giorno doveva restare il privilegio degli sposi novelli all’indomani delle nozze); faceva all’amore senza far buio nella stanza (i poeti erotici invocavano la testimonianza della lampada che aveva brillato sui loro piaceri); faceva l’amore con una partner che aveva spogliato di tutti i suoi indumenti (solo le donne di malaffare facevano all’amore senza reggipetto e nelle pitture dei bordelli di Pompei le prostitute hanno conservato quest’ultimo velo). Il libertinaggio si permette anche delle carezze che sono dei palpeggiamenti, ma a condizione di farle con la mano sinistra, ignorata dalla destra. La sola possibilità di vedere un po’ di nudità dell’amata, per un uomo dabbene, era che la luna passasse davanti alla finestra aperta al momento opportuno”[3].

Questo brano tratteggia in una sintesi efficace le eccezioni dei libertini, rispetto a una regola che, non solo escludeva categoricamente rapporti sessuali tra persone che non fossero coniugi, ma imponeva la castità anche alle coppie sposate, al di fuori delle eccezioni procreative, come nel caso dell’osservanza stoica, di cui l’imperatore Marc’Aurelio costituisce l’esempio più rappresentativo.

Si comprende, allora, il valore di condanna implicito nella denuncia degli autori dell’epoca a proposito di comportamenti “libertini degenerati” di uomini di potere:

“Di tiranni libertini come Eliogabalo, Nerone, Caligola e Domiziano si mormorava che avevano violato altri divieti; avevano fatto all’amore con signore maritate, con vergini di buona famiglia, con adolescenti nati liberi, con vestali e, finalmente, con la propria sorella”[4].

Da sottolineare che i documenti originari da cui si desumono queste informazioni erano atti di pubblica accusa contenuti in discorsi passati alla storia, o vere e proprie requisitorie contenute in orazioni celebri; in molti altri casi si tratta di dicerie raccolte da biografi, commediografi e letterati, spesso senza alcun vaglio critico sulla veridicità e senza alcuno scrupolo di ricerca del vero da parte dell’autore. Alla luce di queste precisazioni, appare veramente sconcertante la licenza di generalizzare come costume di una civiltà condotte, vizi e trasgressioni di minoranze che, nei periodi di decadenza e corruzione dei costumi, vedevano ingrossarsi le loro fila. [BM&L-Italia, gennaio 2025].

 

Notule

BM&L-18 gennaio 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] Conosciuto dal grande pubblico per un saggio quale I Greci credevano ai loro miti? – Saggio sull’immaginazione costituente e per una sua traduzione dell’Eneide (2012), dagli storici per un’opera unica sulla transizione dalla cultura greco-romana a quella cristiana in Europa, quale Quando il nostro mondo è diventato cristiano (2007), e dai filosofi per uno studio su Michel Foucault (2008), è stato professore prima e professore onorario poi del Collège de France a Parigi, quale esperto di storia romana. Autore della sezione sull’Impero romano dell’opera diretta da Philippe Ariès e Georges Duby più avanti citata.

[2] Philippe Aries & Georges Duby (a cura di), La Vita Privata dall’Impero Romano all’anno Mille, pp. 147-148, Edizione CDE, Milano 1986.

[3] Philippe Aries & Georges Duby (a cura di), op. cit., p. 148.

[4] Philippe Aries & Georges Duby (a cura di), op. cit., idem.